Holding Trevor: novembre 2012

6 novembre 2012

In Finlandia ho due genitori..
ma in Italia uno solo.



Emmi Pihlajaniemi, a sinistra, e Elisa Bestetti, a destra.
In Italia con le loro figlie: Irma e Kirsi.
Entrambe sono riconosciute genitori delle bambine in Finlandia, ma non in Italia.

Quando la scorsa estate a casa dei nonni Kirsi Bestetti, di un anno, ha inciampato e si tagliata il labbro, la madre, Elisa Bestetti, è corsa al pronto soccorso, con un comprensibile panico per il sanguinamento.
Una volta lì si è aggiunta una ulteriore preoccupazione: che il personale dell'ospedale le riconoscesse tutti i diritti in quanto madre di Kirsi.
La signora Bestetti è italiana, ma Kirsi è finlandese, come la sua mamma naturale, Emmi Pihlajaniemi. Le due donne si sono sposate a tutti gli effetti,  aldilà del nome, in Finlandia e da cinque anni convivono; ciascuna ha dato alla luce una figlia che è stata legalmente adottata in Finlandia dalla partner.
Ma l'Italia non consente ad un bambino di avere due madri. Coppie dello stesso sesso in Italia non si possono sposare, sono così impossibilitati a registrare lo status familiare, ad adottare un bambino o beneficiare della riproduzione assistita. All'interno dell'Unione europea, le questioni del diritto di famiglia rimangono un dominio nazionale gelosamente custodito dei 27 singoli Paesi, ognuno con la propria storia, cultura e tradizione giuridica.
Sul continente intrecciato, che si vanta delle sue frontiere aperte e di un mercato unico - e di essere pioniere nel vietare la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale, anche eleggendo politici apertamente gay in posizioni direttive - le differenze risultanti da uno studio comparatistico sono più che rilevanti. Sempre più spesso stanno venendo alla luce difficoltà di ordine pratico in tutti i tipi di settori, come le tasse e i diritti dei genitori, non appena le persone si spostano per lavoro, per amore o semplicemente per vacanza.
"E' un po' come fare una torta e poi non volere che nessuno la mangi", ha detto Michael Cashman, un sostenitore dei diritti dei gay e membro di lunga data del Parlamento europeo. "Se si crede nella libertà di movimento - 'Europa senza frontiere" - queste sono tematiche che dobbiamo affrontare: le disuguaglianze che la gente subisce solo a causa del parere di qualcuno."
Nel caso Kirsi, l'ospedale ha curato la bambina, la ferita al labbro non era grave. Un anno dopo non c'era più nemmeno una cicatrice. Ma le preoccupazioni sullo status giuridico della famiglia quando si avventurano al di fuori della Finlandia rimangono.
"Io non so se viaggare da sola con Kirsi," ha detto la signora Bestetti, che ha raccontato la storia  mentre Kirsi si agitava in braccio alla madre, in un luogo campestre, ombreggiato dal granaio nella fattoria della famiglia Bestetti, alle porte di Bologna, Italia . "Lo Stato finlandese riconosce che io sono un suo genitore, ma qui io non sono niente."
Gli oppositori del matrimonio gay sostengono che qualsiasi tentativo di Bruxelles di imporre ai Paesi membri di riconoscere certificati di matrimonio rilasciati in un altro Stato membro a persone dello stesso sesso, in realtà li obblighino a introdurre il matrimonio gay, volenti o nolenti. "La regola del reciproco riconoscimento degli atti di stato civile si tradurrà in una situazione in cui le scelte politiche e sociali di alcuni Stati membri sarebbe imposte su tutti gli altri," afferma CARE per l'Europa, un gruppo di pressione cristiana.
Quindi, per ora, le coppie  e le famiglie gay stanno combattendo le loro battaglie - spesso a spese considerevoli.

In Italia, un gruppo parlamentare di centro-sinistra, il Partito Democratico, è finito allo sbando questo mese, quando l'Onorevole Rosy Bindi ha rifiutato di permettere una votazione su una proposta a favore del matrimonio omosessuale, che lei chiamava incostituzionale. La scorsa settimana, Pier Ferdinando Casini, alla testa di un partito cattolico di centro, ha definito il matrimonio gay "un'idea profondamente incivile -. Una violenza della natura contro la natura".
Data la mancanza di certezza del diritto, la signora Bestetti ha detto che preferiva vivere ad Helsinki, dove la vita con Kirsi e il suo sorella Irma, è più normale. Ma lei e la signora Pihlajaniemi visitano comunque la piccola fattoria a Castel Maggiore, un paio di volte l'anno, per vedere la famiglia e gli amici. Sono in attesa del loro terzo figlio, questa volta un bimbo, e sono alla ricerca di un nome che funzioni sia in finlandese che italiano.
Oggi si preoccupano di come spiegheranno ai loro figli di avere due genitori in un Paese e un solo genitore in un altro, o perché alcuni dei parenti più anziani, in Italia, fanno ancora   riferimento alla signora Pihlajaniemi, come "la zia".
"Non so esattamente che cosa pensino e pensarenno", ha detto la signora Pihlajaniemi. "Per i bambini, è davvero una situazione assurda."
Fonte: International Herald Tribune